Ultimamente si discute sempre più della farina di larve e, insomma, devo dire che la cosa colpisce un po’, soprattutto considerando che deriva da insetti. Chi l’avrebbe mai immaginato, vero? Eppure, sembra che ci stiamo dirigendo verso un futuro in cui, invece dei soli cereali, potremmo ritrovarci a consumare farina di insetti, come se fosse una cosa abituale.
Da un lato, è interessante: più proteine, più nutrienti, che forse potrebbero aiutarci a vivere meglio, ma dall’altro, non tutti accolgono con entusiasmo l’idea di mangiare insetti. E in realtà non si può biasimare chi mostra perplessità. La discussione sulla farina di larve si è intensificata ulteriormente nelle ultime settimane.
Si sentono voci di allarme, specialmente riguardo ai prodotti alimentari che potrebbero contenerla, e quindi sorge spontaneo chiedersi dove la troveremo. Ebbene, si parla di pane, brioche, pizza, pasta, biscotti… cioè, quei prodotti che di solito sono fatti con i cereali, e quindi non ti aspetteresti che ci possa finire dentro qualcosa di insolito come la farina di insetti.
Il tema dell’etichettatura
Insomma, stiamo parlando di cose che di solito associamo ai cereali, che crescono nei campi, sotto il sole, non certo in un laboratorio dove si tritano delle larve. Però, bisogna dire, la legge ci protegge, e questo è positivo: ogni prodotto che contiene farina di larve o altri insetti deve essere etichettato in modo chiaro.
Quindi, se scegli di assaggiare una brioche, almeno sai cosa c’è dentro, più o meno. Comunque, tornando a noi, gli insetti come cibo sono, per certi versi, una novità, ma anche una vecchia conoscenza in alcune zone del mondo. In Asia, consumare insetti è una pratica comune da secoli, mentre noi in Occidente, diciamoci la verità, non li consideriamo nemmeno come una vera fonte di nutrimento.
Eppure, anche se ci fa un po’ impressione l’idea, gli esperti affermano che gli insetti sono una risorsa eccezionale: contengono proteine di alta qualità, vitamine, minerali e altre sostanze benefiche. Questo è il motivo per cui dovremmo considerare l’idea di includerli nella dieta, ma, come detto, non è semplice, soprattutto per chi non si immagina nemmeno lontanamente di mangiare un insetto.
La farina di larve è il futuro?
In fondo, a chi verrebbe in mente di mangiare una larva, se non la vedi trasformata in farina e usata per fare un panino? Ecco, il segreto è proprio questo. La verità però è che siamo all’inizio di un cambiamento, e anche se ora ci sembra strano, entro il 2050 gli esperti prevedono che gli insetti saranno molto più presenti nella nostra alimentazione.
Che dire, forse ci abituiamo all’idea, anche perché, se ci pensi, il mondo sta cercando alternative più sostenibili, e gli insetti sono una delle risposte. Sono facili da allevare, crescono rapidamente, non richiedono tanto spazio né risorse, quindi sono un’alternativa ecologica. Insomma, la farina di larve potrebbe essere il futuro della nostra alimentazione, e forse tra qualche anno diremo: Ma dai, che problema c’era?.
Detto questo, mi rendo conto che non tutti sono pronti a fare il passo, e lo capisco. Però, se ci pensi, non è così insolito. Gli insetti fanno parte di una lunga tradizione alimentare in molte culture, quindi non è che stiamo inventando qualcosa di completamente nuovo. Il fatto è che per noi, abituati a pensare al cibo come qualcosa che nasce dalla terra o da animali come mucche e polli, mangiare insetti sembra proprio un’idea un po’ folle.
Insetti sì o no?
Però, alla fine, potrebbe essere una svolta per la nostra alimentazione, perché non solo sarebbe più sostenibile, ma potrebbe anche aiutarci a combattere la carenza di proteine in alcune regioni del mondo. Tornando alla farina di larve, va detto che non è una novità assoluta, anzi. Alcuni produttori l’hanno già introdotta in vari alimenti, come pasta, biscotti e altri prodotti da forno.
E sì, la domanda è legittima: dove si trovano questi prodotti? Beh, per fortuna, le normative prevedono che tutte le confezioni siano etichettate chiaramente, indicando la percentuale di farina di insetti che viene utilizzata. Quindi, se non ti va di mangiare insetti, basta guardare l’etichetta. Cioè, non ci saranno sorprese… almeno non dovrebbero esserci.
In ogni caso, è sempre meglio sapere cosa si sta per mangiare. Comunque, tornando al punto, non tutti sono pronti ad accogliere la farina di larve nelle loro cucine, e posso capirlo. È una questione culturale, forse, e anche psicologica. Cioè, lo capisco, l’idea di mangiare insetti ti fa un po’ impressione. Però magari, a pensarci bene, non è tanto diverso dal mangiare un mollusco, tipo le ostriche, che per molti sono una prelibatezza, ma per qualcun altro sono solo creature del mare.
Sapere cosa mangiamo
Insomma, forse dobbiamo solo abituarci all’idea. Però, non so, ci sono anche quelli che, invece, sono favorevoli a questa novità. Li capisco, perché la farina di larve potrebbe rappresentare una vera rivoluzione nel settore alimentare. Pensiamo alla sua sostenibilità: è più economica, più facile da produrre, e, cosa più importante, potrebbe aiutare a risolvere il problema della fame nel mondo. In effetti, se davvero gli insetti diventassero una fonte di cibo diffusa, si potrebbero liberare risorse per coltivazioni e allevamenti più tradizionali, risparmiando risorse come acqua e terra.
Quindi, non so, forse c’è un futuro migliore con la farina di larve, anche se non mi viene facile immaginarlo, ecco. In definitiva, dobbiamo solo aspettare e vedere come si sviluppa questa storia. Per ora, c’è un po’ di scetticismo, è vero, ma chissà, magari tra qualche anno, i biscotti con la farina di larve saranno una normalità. O, forse, ci abitueremo così tanto che nemmeno ce ne accorgeremo.