Pane bianco e colesterolo, possono “andare d’accordo”? Il colesterolo alto è uno dei principali problemi di salute conosciuti in quanto potenzialmente può aumentare considerevolmente la probabilità di contrarre malattie legate all’apparato circolatorio. Ma anche in senso più ampio quello che viene definito pane bianco viene spesso sconsigliato per la dieta comune.
Diversi esperti e medici infatti, a fronte di numerose alternative simili consigliano di non mangiare pane bianco in particolar modo in condizione di colesterolo alto, che è un valore che va tenuto costantemente sotto controllo in modo specifico risulta essere a dir poco complesso da definire senza opportuni esami, anche perchè i sintomi non sono così semplici da definire.
Quali sono i rischi legati al consumo di pane bianco giornalmente, in relazione al colesterolo alto? Proviamo a fare un po’ di chiarezza esaminando davvero quali sono le potenziali forme di rischio e quanto un singolo alimento così diffuso può impattare nella dieta quotidiana e quindi sulla salute di tutti noi.
Colesterolo sotto controllo
L’ipercolesterolemia si manifesta in condizioni molto comuni, ed è un valore che fa riferimento alla presenza in quantità eccessive di questo tipo di lipide, un grasso che non proviene dall’alimentazione ma viene generata dallo stesso organismo, con il comune metabolismo. E non è qualcosa da “debellare”, il colesterolo nelle quantità giuste è importante per l’organismo.
Valori di colesterolo superiori a 160 mg/dl sono considerati oltre la soglia “media”: il problema del colesterolo alto e che presenta sintomi evidenti nella maggior parte dei casi oltre questa soglia, i più comuni sono dolori al petto, cefalea, fino ad alitosi, spossatezza, difficoltà ad evacuare regolarmente ed intorpidimento degli arti come braccia e gambe.
Il colesterolo viene influenzato parzialmente e non totalmente da ciò che mangiamo, soprattutto nelle abitudini quotidiane, e sono spesso gli alimenti molto raffinati a rientrare nella categoria dei prodotti da evitare o da limitare. Tra questi figura anche il pane bianco, definizione che viene spesso impiegata per descrivere la forma di pane più comune.
Identificazione del pane bianco
Costituito da farine raffinate, generalmente da quelle di grano tenero, il pane bianco è la forma più comune, riconoscibile per la mollica decisamente morbida e voluminosa e dal colore chiaro tendente al bianco. Questo è un importante fattore che va ad identificare un cibo estremamente utile dal punto di vista nutrizionale, in quanto apporta i carboidrati ma anche vari sali minerali.
Spesso il pane bianco però viene demonizzato in quanto “poco nutriente” in virtù delle farine che come detto sono raffinate, quindi prive di una buona parte delle fibre. Queste ultime servono in buona sintesi a controbilanciare proprio i carboidrati che hanno un impatto sia glicemico che energetico ma influenti anche sul cuore.
Per questo viene considerato “da evitare” o da ridurre, sostituendolo quindi con forme più complesse, ad esempio varie forme di pane integrale o anche varianti più specifiche ancora come il pane di segale. Ma il pane bianco con tutte le sue varianti fa davvero male al colesterolo? Proviamo a dare una risposta esauriente.
Il pane bianco fa aumentare il colesterolo?
La risposta è “no” perchè non esiste un cibo che da solo può aumentare così tanto il fattore di rischio ed aumento di questo valore. Sono soprattutto prodotti molto lavorati come le carni, in particolar modo quelle rosse ma anche i formaggi parecchio stagionati, le interiora e le frattaglie oltre a elementi come il lardo ad essere indicati da ridurre nella dieta.
A piccole dosi, evitando di sforare oltre una porzione media, costituita da circa 70 – 100 grammi al giorno, anche il pane bianco non costituisce assolutamente un problema, sia per chi soffre di colesterolo alto, ma anche in senso più ampio, per chi ha problematiche legate al peso o alla pressione alta, condizione che spesso porta proprio questa variante del pane ad essere osteggiata.
Ricordando il ragionamento che nessun cibo va per forza evitato a prescindere, l’importante è integrare senza eccedere tutti gli alimenti, anche questa forma di pane, che come detto è importante per buona parte delle diete, ed è anche un elemento fondativo per la cultura occidentale, non slo quella specificatamente italiana.
Scelta del pane
Il mercato odierno ci offre numerose possibilità di scegliere tra le varianti di pane, attenzione perchè non tutte quelle identificate come “integrali” lo sono davvero, per essere davvero diverse nella quantità di fibre rispetto al pane bianco infatti le farine devono essere costituite interamente da elementi integrali, al 100 %.
Il pane non deve essere quindi considerato un elemento “nemico” ma come ogni cibo considerabile spesso “primario”, va consumato con una certa responsabilità evitando di considerarlo secondario ma al tempo stesso non è qualcosa che può sostituire elementi come i legumi, verdura, frutta, e cereali, tutti hanno una grande rilevanza nelle quantità giuste.