Allerta Piante Grasse: ecco dove non devi posizionarle

Creare un piccolo angolo di verde in casa vuol dire dare vita a uno spazio all’insegna del benessere, la cui cura è preziosa in quanto permette di ritagliarsi qualche minuto di relax nel corso della giornata, interrompendo il flusso di lavoro spesso continuo che caratterizza le giornate di smart working.

Vivere in prima persona tutto questo vuol dire, quasi sempre, optare per le piante grasse. Attorno a questa tipologia di piante, girano diversi luoghi comuni. Il più importante da sfatare riguarda la convinzione errata secondo la quale le piante grasse non hanno bisogno di cure. Falso! Sicuramente ne richiedono meno rispetto ad altre specie, ma questo non significa che possano essere lasciate a loro stesse.

Essenziale, quando si decide di iniziare a gestirle, è tenere conto di diverse regole e, per esempio, essere consapevoli dell’esistenza di zone dove è importante non posizionarle. Quali sono? A questa e ad altre domande dedicate a un tipo di piante amatissimo, risponderemo in maniera approfondita nella guida qui sotto, comprensibile anche da parte di chi non ha il cosiddetto pollice verde.

Collocazione delle piante grasse: gli errori da evitare

La posizione è un aspetto basilare da considerare quando ci si prende cura delle piante grasse. Da evitare categoricamente è il fatto di collocarle in zone con poca luce o con temperature che non rientrano neppure lontanamente nel range compreso tra i 18 e i 20°C. Altrettanto pericolose sono le zone soggette a continue raffiche di aria fredda.

Se si ha intenzione di farle crescere in casa, è basilare tenerle lontane da stufe, caloriferi o altre fonti di calore pressoché costante. Nel momento in cui arriva l’estate, si può procedere senza problemi a trasferire il proprio giardino di piante grasse in ambiente outdoor. Anche un piccolo balcone va più che bene. In questa fase, è essenziale un approccio all’insegna della gradualità e il fatto di concentrarsi su un’irrigazione più frequente.

Una volta trovata la collocazione giusta, è essenziale lavorare anche sulla disposizione. Le piante grasse non andrebbero mai posizionate troppo vicine le une alle altre. Grazie a questo accorgimento, si permette ai singoli esemplari di vivere un percorso di sviluppo ottimale. In generale, dal mese di aprile fino agli albori dell’autunno è il caso di innaffiare ogni settimana, massimo ogni 10 giorni. In inverno, si può procedere anche con l’irrigazione a cadenza mensile.

La scelta del terriccio perfetto

La collocazione ideale delle piante grasse è uno step che arriva dopo il lavoro su altri aspetti di massima importanza. Tra questi, rientra la scelta del terriccio, che non deve essere assolutamente fatta a caso. Il terriccio perfetto per le piante grasse e per le succulente deve essere ben drenante e difficile da compattare. Inoltre, è molto importante che sia povero di sostanze organiche.

Non lasciarti ingannare da chi ti consiglia di acquistare un terriccio universale. No, non va bene per tutte le piante! Tieni conto del fatto che, quando si ha a che fare con quelle grasse, è particolarmente importante mirare a una replica del contesto climatico dove naturalmente crescono. Ecco perché è essenziale puntare su un terreno drenante: in ambienti naturali come il deserto, infatti, non sono presenti ristagni idrici.

Se si decide di mettersi in gioco al 100% nel giardinaggio e di creare personalmente il terriccio per le proprie piante grasse, si può sì partire da quello universale, aggiungendo, però, lapillo e pomice. Si può includere, se lo si desidera, anche qualche pugno di sabbia grossolana. Quest’ultimo ingrediente è particolarmente vantaggioso in quanto, non compattandosi, consente alle radici di respirare.

Il vaso ideale e l’importanza della pulizia

Un ulteriore step da considerare prima di parlare di collocazione errata o corretta delle piante grasse in casa – e non solo – riguarda la scelta del vaso. Le piante oggetto di queste righe dovrebbero essere coltivate in vasi possibilmente larghi e bassi. I motivi dietro a questo consiglio sono due. Da un lato, bisogna mettersi nell’ottica che le piante grasse hanno un apparato radicale di volume ridotto. Dall’altro, invece, utilizzando un vaso troppo profondo si rischierebbe di aumentare i livelli di umidità.

Per quanto riguarda i materiali, l’optimum prevede il fatto di orientarsi verso soluzioni in plastica. Ottima è anche la terracotta. L’importante, al di là del materiale, è che il vaso sia dotato dei fori specifici per il drenaggio dell’acqua. Un altro aspetto decisivo dopo la scelta del vaso riguarda la pulizia delle piante, dalle quali andrebbe eliminata periodicamente la polvere.

Come procedere? In questo caso, basta dotarsi di un pennellino o, per ottimizzare i tempi, ricorrere all’aiuto di un phon ad aria fredda. Prima di iniziare a spolverare, è opportuno dedicarsi all’eliminazione dei fiori che appaiono palesemente appassiti. Lo stesso trattamento deve essere dedicato alle zone della pianta dove è stata riscontrata la presenza di tracce di cocciniglia o di ragnetti rossi.

Cosa sapere sui parassiti

La cocciniglia è tra i parassiti più pericolosi per la sopravvivenza delle tue piante grasse. Per gestirle al meglio, è bene essere consapevoli del fatto che certe masse di peluria di colore bianco sono di origine naturale e crescono soprattutto nelle immediate vicinanze delle spine. Come distinguerle dalla cocciniglia? Quest’ultima è caratterizzata da linee più irregolari.

Nel momento in cui si riscontra la presenza effettiva di cocciniglia, si può rimuoverla manualmente. In alternativa, si può ricorrere a getti di aria compressa o all’olio bianco, un insetticida biologico. Si possono usare pure prodotti come l’olio di lino o l’olio di soia, senza dimenticare l’efficacia del sapone molle.

Lascia un commento