Peggiori marche di olio d'oliva: ecco quali sono

Non so, ma io non riesco proprio a resistere al gusto di un ottimo olio d’oliva extravergine. Un’eccellenza del tutto italiana che praticamente la usiamo in quasi tutti i piatti. Ma hai mai pensato che non tutti gli oli sono uguali? Alcuni sono un vero toccasana per la saluti, altri…beh, sarebbe meglio non averli nemmeno in dispensa.

Ti è mai capitato di assaggiare un olio d’oliva e trovare il gusto strano, quasi rancido? Oppure, di sentire quell’odore pesante, quasi di vecchio? A volte succede perché l’olio è stato conservato male, altre volte perché è semplicemente di pessima qualità. Il problema è che non sempre ce ne accorgiamo subito.

Alcuni oli sembrano buoni all’inizio, ma poi, quando li usi per condire un piatto semplice come una bruschetta, ti rendi conto che qualcosa non va. Uno dei primi segnali di un olio scadente è il suo sapore spento e piatto. Il vero olio d’oliva extravergine, quando lo assaggi, deve avere un sapore deciso, fresco con delle note di piccantezza. Se invece, è insapore, con un retrogusto metallico, non è buono.

Perché alcuni oli sono di bassa qualità?

Non è un aspetto da trascurare, ma è importante considerare la data di produzione. L’olio d’oliva non è eterno: anche se non scade come il latte, con il tempo perde tutte le sue proprietà benefiche. Eppure, ci sono in commercio bottiglie di olio vecchio di anni, magari sugli scaffali troppo a lungo. Quando lo compri, controlla sempre la data: più è fresco, meglio è.

E poi c’è il problema della raffinazione industriale. Alcuni oli vengono trattati in modo aggressivo per coprire i difetti, togliendo ogni traccia del sapore naturale delle olive. Il risultato è che sì ottieni un olio, ma è un semplice grasso senza alcun effetto benefico per la salute. E purtroppo, questi tipi di olio vengono acquistati, perché li trovi al supermercato a un basso costo di acquisto.

Hai mai notato che su alcune bottiglie c’è scritto miscela di oli di oliva dell’Unione Europea e non? Attenzione, questo non significa che sia per forza un problema, ma non conoscere la provenienza delle olive potrebbe essere un aspetto che non bisogna sottovalutare. Innanzitutto perché non conosciamo la qualità, e in secondo luogo, perché non conosciamo quanto tempo state trasportate prima di essere lavorate.

Provenienza e odore dell’olio

Un altro segnale d’allarme è l’odore dell’olio. Un buon extravergine ha un profumo inconfondibile, che ricorda le olive fresche, l’erba appena tagliata, magari un leggero sentore di mandorla. Se aprendo la bottiglie senti un odore spento, quasi rancido, significa che l’olio si è ossidato. E se sa di muffa o di umido? Probabilmente è stato fatto con olive conservate male.

Un errore che in tanti fanno è quello di pensare che tutti gli oli sono uguali e che l’unica differenza sia il prezzo. Non è così. Alcuni tipi di olio sono fatti così male che possono rovinare addirittura piatti e cibi. Immagina di preparare una bella caprese, una cosa semplice, con mozzarella di bufala e pomodori maturi, e poi versarci sopra un olio scadente che ammazza completamente il sapore. Sarebbe un peccato.

Se non vuoi essere ingannato dalla qualità dell’olio, quando vai al supermercato, prima di acquistare un olio d’oliva, leggi sempre l’etichetta. Sai, c’è una netta differenza tra la dicitura di “olio d’oliva” e “olio d’oliva extravergine”. Se il primo può essere fatto da una miscela di oliva, di qualità anche scadente, il secondo deve rispettare alcuni standard ben precisi.

Non tutti gli oli sono uguali

E non dimentichiamoci delle bottiglie trasparenti. Sì, perché la luce è nemica dell’olio d’oliva. Se vedi un olio venduto in una bottiglia chiara, scappa. La luce accelera l’ossidazione e fa perdere rapidamente le qualità dell’olio. I produttori seri usano bottiglie scure o lattine per proteggerlo, quindi meglio diffidare da chi non lo fa.

Una cosa che pochi sanno è che il vero olio EVO, quello di qualità, può pizzicare un po’ in gola. Questo è un buon segno. Significa che è ricco di polifenoli, antiossidanti naturali che fanno bene alla salute. Se invece l’olio che stai usando è completamente piatto e non ti lascia alcuna sensazione, probabilmente è stato lavorato in modo da eliminare le sue qualità migliori.

E poi c’è il prezzo. E’ vero che un olio extravergine d’oliva di qualità non può costare pochissimo, ma non sempre un prezzo alto è sinonimo di eccellenza. Ci sono oli costosissimi che non valgono quello che costano, e altri più economici che sono delle vere chicche. Il segreto? Assaggia, informati e scglie prodotti di cui puoi verificare la provenienza.

Ecco quale marca non acquistare

Il miglior consiglio che posso darti è quello di acquistare da piccoli produttori o frantoi locali, se ne hai la possibilità. In questo modo, avrai la certezza di un prodotto autentico, realizzato con cura e senza scorciatoie. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di versare sull’insalata un olio che sai esattamente da dove arriva?

Insomma, l’olio d’oliva è un ingrediente troppo prezioso per sceglierlo a caso. La prossima volta che ne compri una bottiglie, guardala con attenzione, leggi bene l’etichetta, annusa e assaggia. Perché un buon olio non solo rende ogni piatto più buono, ma è anche un alleato della nostra salute. E tu meriti solo il meglio.

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