Per capire bene d che cosa stiamo parlando dobbiamo fare un bel passo all’indietro nel tempo, tornare ad un periodo storico molto diverso da quello che stiamo vivendo, in cui la moneta era davvero molto diversa e cosi anche il suo valore. Un dettaglio di non poco conto che ci ha portato ad oggi.
Le 500 lire in formato cartaceo per tanto tempo sono state di grande successo e forse anche per questo motivo ancora oggi se ne sente parlare. Pare proprio che potere avere in fondo ad un cassetto una banconota del genere potrebbe davvero essere un valore da non sottovalutare, senza alcun dubbio.
E di questo oggi dobbiamo parlare, anche se queste monete non sono impiegate pià da molto tempo, potrebbero davvero essere un piccolo tesoro pronto a cambiare la vita di chi le possiede. Ma entriamo nel dettaglio della questione per capire meglio come stanno le cose e avere una risposta in merito.
500 lire di carta
La storia che si nasconde dietro le 500 lire di carta non è di poco conto, sono tanti i cambiamenti che nel corso del tempo questa banconota ha subito, pensiamo solo che nella sua prima versione, che era davvero molto grande, non ci stava dietro nemmeno il lavoro della zecca dello Stato.
La prima versione corrispondeva ad un modello che era stato concepito per la prima volta nel 1874, in cui ci stavano i simboli di Genova e di Torino, poi le cose nel corso degli anni sono cambiate. Sono venuti fuori degli aspetti di non poco conto stampati anche da altre città.
Per quello che concerne i primi pezzi, una cosa certa è che erano molto grandi, con delle forme che non erano nemmeno filigranate e che di fatto erano indicate solo da una parte. Invece che di banconote si trattava di buoni di Stato emessi dalle varie banche che si trovavano nel Paese.
Di che valore parliamo?
Ebbene, visto che si parla di pezzi che appartengono ad un passato molto lontano, la cosa che si può con certezza affermare è che si parla di un valore elevato, con delle valutazioni che hanno superato anche i 1000 euro, per i pezzi stampati su Roma o Genova o ancora: Milano o Torino.
Di grande rilievo poi anche la prima banconota da 500 lire stampata dalla Banca Centrale a partire dagli ultimi anni dell’Ottocento, che poi ha subito delle modifiche ed è sopravvissuta alla sua produzione fino al 1950, per poi entrare in dismissione circa tre anni dopo e cosi via. Si conosce come la Grande C.
Esemplari del genere poi nel corso del tempo sono stati davvero tanti, come quelle emesse verso la fine dell’Ottocento con l’effige di Umberto e cose del genere, tutte con un valore che parte da un minimo di 6 mila euro e arriva ad un massimo di 10 mila euro e cosi via.
Ma ci sono altri pezzi
500 lire di Capranesi: questo esemplare si riconosce per la facciata di Porta Knock che si trova a Roma e per la precisione a via Nazionale, è una banconota emessa nel 1919 e che al momento potrebbe avere un valore di non poco conto che parte da 70 euro e arriva a 1000 euro.
500 lire con le spighe: questa concepita dopo la Seconda guerra mondiale, ha un aspetto decisamente più piccolo anche per le sue dimensioni. Si riconosce per la presenza femminile e per il lavoro di Raffaello. Ha un valore che parte da 50 euro e che arriva fino ad un massimo di 400 euro.
Le ultime 500 lire: ci sta poi da dire che tra gli anni 60 e gli anni 80 sono state emesse le ultime 500 lire che riportano la dicitura della Repubblica Italiana. Due versione che sono state bene inserite nel contesto italiano e che ancora in tanti ricordano. Il valore parte da 15 euro e arriva anche a 200.
Per finire
Insomma una cosa è certa, le 500 lire di carta hanno fatto la storia dell’Italia sotto tanti punti di vista e anche se in pochi li possono ricordare, una cosa è certa: hanno contribuito a fare diventare le cose per come sono oggi e forse anche grazie a loro che siamo a questo punto.
Possedere un pezzo del genere potrebbe dire avere qualcosa di estremo valore in tasca, un dettaglio che non va mai sottovalutato e che è bene sempre portare in mente, non si sa mai che in qualche modo potrebbe anche cambiare la vita di chi lo possiede. Provare va sempre bene.